sabato 24 gennaio 2015

OI DIALOGOI

Ed altre tragedie minime


Raffaello, La scuola di Atene (1509-10). Particolare: Aristotele e Platone



(della letteratura)

“Leggerezza calviniana?” Ridacchia il mio amico: “Anche senza aver letto tutti quei libri lì, che si dice calvinista lo so anch'io”.



(heideggeriana)

“Il problema del tempo”, gli dico, ”è centrale nella filosofia del 900”.
“Certo”, mi risponde, “se c'è il sole, la vita è tutta un'altra cosa”.


(della politica)

“A sinistra”, mi confessa, “ho votato anche io, almeno una volta. Craxi”.


(filosofico-grammaticale)

“Da Parmenide a Sartre”, gli dico, dandomi l'aria che mi do quando voglio fargli sapere di sapere, “è continuo il confronto con il problema dell'essere”.

“Hai ragione", mi dice, dandosi quell'aria che si dà quando mi vuol far sapere di sapere da prima che sapessi io, “tutti hanno avuto problemi col verbo essere, quando hanno andati a scuola”.


(marxiana)

“Come che non conosco il plusvalore?”.  Risuona la sua indignazione: “Certo  che lo so cos’è; è il valore in più che ti danno. Insomma, come dire lo sconto”.


(agostiniana)

"Sant'Agostino d'Ippona? Mah? Te che leggi sempre, sai dov'e 'sta Ippona?".

"Credo in Algeria; era una città della Numidia romana".

"Dell'Impero Romano? Ma allora Sant'Agostino risale all'avanti Cristo”.


(psicologica)

"Meccanismi di difesa? Beh, certo conoscerai la negazione".

"No".


(omerica)

“E chi sarebbe Odisseo?”

"Odisseo, è semplicemente il nome greco di Ulisse. Etimologicamente, colui che odia o che è odiato”.

“Ah, allora Odissea era la moglie”.


(dell'amicizia)

“Non mi vergogno certo della mia cultura”.

“Bravo, Daniel. Non hai proprio niente di cui vergognarti”.


(dell'amore)

Lui le spalma con amorevole cura la  cremina protezione 50 sulla schiena.

Lei: “ Sei il mio sole”.


(dell'umana condizione I)

“Eh, ognuno sta solo sul cuor della terra … ".

“Mah? Io direi sul buco del culo del mondo”.


(della politica II)

“Dobbiamo riportare il partito ai suoi valori”.

“In Svizzera?”

(dal sessuologo)

“E quando sente che la sua compagna sta per arrivare all'orgasmo, lei cosa fa?”.

“Mi sposto”.


(della virilità)

Lui: “E stato bello, eh?”.

Lei : “Cosa?”.


(della condizione femminile)

“La ragazza di Ruggero, è alta alta, bionda bionda e magra magra. Ha un sorriso da pubblicità di dentifricio; così smagliante che lo noti subito, nonostante le tette da infarto. E’ bellissima, insomma. Purtroppo, però, è anche molto intelligente”.


(dell’ispirazione)

“Il blocco dello scrittore? Capita anche a me, certo. Cosa faccio per superarlo? Comincio a scriverne“.


(del lessico)

"Certo che inventarne di nuove è mica così semplice. Non vorrei mica esagerare, ma mi sa che di parole ce ne sono già migliaia".


(del nichilismo)

“Stanotte, saranno state le quattro, sono andato in cucina, ho aperto il frigo, ho tirato fuori gli avanzi di maiale in agrodolce e me li sono mangiati così, freddissimi, direttamente dalla vaschetta”.


(della moda)

“Dolce e Gabbana hanno detto che essere sexy è una forma di ribellione intelligente”.

“Sta a vedere che, adesso, anche sparare minchiate ha potenzialità rivoluzionarie?”


(kafkiana)

“Siamo solo pensieri suicidi nella mente di Dio”, gli comunico, “pare abbia detto Kafka a Max Brodt”, precisando, per fagli capire come io legga certi libri, che “cosi, perlomeno, riferisce Walter Benjamin in un suo saggetto”.   
   
Lui mi sorride: “E beh, capita a tutti di averci giornate pesanti in ufficio”.


(dell’umana condizione II)

“Io  non li capisco, i nostri coetanei. Ancora a metà anni ottanta erano dei ragazzi in gamba. Adesso…mah, sembrano tutti dei cinquantenni)

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