domenica 16 novembre 2014

ASPETTANDO L'ESTATE


A mio figlio
che sta per conoscere l’estate.

Nel frangersi fragoroso degli anni,
restano dolci quelle lontane estati,
quando il futuro aveva vent’anni
e l’amore vestiva di cotoni leggeri.

Corron gambe snelle color del pane,
tra ricordi d’indaco odor di lavanda;
sulle labbra il fuoco di labbra di croco
e le ardite parole del cuore che s’apre.

Gli occhi nello specchio ai miei occhi
chiedono di quell’intatta innocenza
e di quell’eroico ignorante coraggio.

Mi sorride la bocca un’assoluzione:
aver macinato vita e non mancarsi
posson i molti vili e solo pochi santi.






Olmo dormiente
Olio su tavola. Cm 50 x 50




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